Saviano analizza la detenzione di Ilaria Salis come simbolo delle tensioni europee.
La vicenda di Ilaria Salis, la maestra e attivista antifascista italiana detenuta in Ungheria, trascende la sua personale esperienza di ingiustizia per trasformarsi in un messaggio politico di ampia portata, come analizzato da Roberto Saviano. Questo episodio non solo riflette le dinamiche interne ungheresi ma si carica di significati che vanno ben oltre, toccando il cuore dell’Europa e delle sue democrazie.
Saviano: il messaggio alle destre europee
La scelta di Viktor Orban di mostrare Ilaria Salis incatenata durante il suo processo non è casuale. È un chiaro segnale alle destre europee, un modo per dimostrare la sua fermezza nel contrastare chi si oppone ai valori nazionalisti che lui e altri leader come Matteo Salvini promuovono.
Questa mossa si inscrive in un contesto più ampio di alleanze politiche che cercano di rafforzare le posizioni illiberali all’interno dell’Unione Europea, con Salvini che non perde occasione di esprimere solidarietà ad Orban, nonostante le evidenti violazioni dei diritti umani.
Caso Salis: la politica Italiana nel mirino
Il caso di Ilaria Salis diventa poi uno strumento di pressione nei confronti della politica italiana, in particolare verso Giorgia Meloni, la cui posizione europea è di cruciale importanza per Orban. Saviano evidenzia come la detenzione di una cittadina italiana rappresenti un chiaro messaggio a Meloni: un invito a non abbandonare l’Ungheria in un momento di crisi economica e politica. Orban necessita del supporto di Meloni e del suo gruppo politico europeo per assicurarsi fondi e sostegno politico, essenziali per mantenere la sua presa sul potere in Ungheria.
La riflessione di Saviano si estende anche alla visione di Orban per l’Ungheria e, più in generale, per un nuovo modello di democrazia illiberale in Europa. Citando le parole di Orban, Saviano mette in luce l’ammirazione dell’autocrate ungherese per regimi non democratici come Russia, Turchia e Cina. Il trattamento riservato a Ilaria Salis è emblematico di questa visione: un tentativo di intimidire e sopprimere l’opposizione, controllando i media e la magistratura per consolidare il potere.
Infine, la detenzione di Ilaria Salis invia un segnale forte all’Unione Europea e ai suoi leader, compresa Ursula von der Leyen. Orban sfida apertamente i valori democratici e i principi di diritto dell’UE, testando la risposta di Bruxelles e la sua volontà di intervenire contro gli stati membri che violano gli accordi fondamentali. La situazione di Ilaria diventa un caso test per l’Europa, un monito sul rischio di erosione democratica all’interno dei suoi confini.